Per noi esseri umani, la capacità di contare può sembrare qualcosa di scontato, ma non lo è affatto: non tutti gli animali possiedono il concetto di numerosità, ossia l’abilità di discriminare tra “molti” e “pochi”.
Studi passati hanno dimostrato che i cani da pastore sono in grado di distinguere tra un piccolo e un grande numero di pecore. Questa consapevolezza li aiuta a mantenere unito il gregge, intervenendo sui drappelli di animali che si allontanano per ricondurli verso il gruppo principale.

I cani da pastore, però, vengono sottoposti a un intenso addestramento. Gli scienziati quindi non erano sicuri se la loro capacità di conteggio fosse innata oppure acquisita grazie all’intervento dell’uomo.
Oggi però una nuova indagine potrebbe aver svelato la verità!
I ricercatori hanno infatti sottoposto alcuni cani a risonanza magnetica funzionale, una tecnica indolore e non invasiva che permette di verificare quali aree del cervello si attivano, e con quale intensità, di fronte a un determinato stimolo.
Durante l’analisi, i cani osservavano uno schermo sul quale apparivano un numero variabile di puntini grigi su fondo nero.
I risultati confermano che i cani riescono a distinguere tra numeri diversi. Non solo la risonanza mostrava che si attivavano le stesse aree cerebrali che noi umani usiamo per contare, ma il livello di attività è risultato differente in base al numero di puntini presenti su schermo.
I cani quindi possiedono una innata capacità di contare: tenetelo a mente, la prossima volta che riempirete la ciotola di Fido!