Il tuo gatto sporca in casa? Potrebbe essere un problema di stress

Normalmente i gatti sono animali molto puliti e ordinati anche quando si parla dei loro bisogni: fin da piccoli imparano a fare tutto nella cassettina igienica, che all’interno della casa è il posto più adatto per espletare queste necessità.

Può capitare però che il micio inizi a lasciare feci e urine al di fuori della lettiera, con grande rabbia del proprietario, che spesso interpreta questo comportamento come un dispetto o una vendetta.

Minzioni e defecazioni inappropriate sono uno dei principali motivi di crisi e rottura all’interno del rapporto gatto-proprietario: negli Stati Uniti gran parte degli abbandoni origina proprio da questo problema.

In realtà l’urina fuori dalla cassetta è spesso un sintomo di disagio, associato a una dolorosa malattia chiamata cistite idiopatica del gatto.

La cistite è genericamente una infiammazione della vescica, la sacca in cui si accumula l’urina prodotta dai reni. Idiopatica significa che non è possibile identificare una causa precisa: non ci sono né batteri, né calcoli, tumori o traumi che giustifichino l’insorgenza dell’infiammazione. Ed è qui che entra in gioco lo stress.

Le situazioni stressanti hanno l’effetto di modificare l’assetto ormonale del gatto, con conseguenze che coinvolgono anche il sistema immunitario, la polizia dell’organismo. Gli studi suggeriscono che lo stress aumenti la sensibilità delle cellule della mucosa vescicale, lo strato a diretto contatto con l’urina, dando quindi il via al processo di infiammazione.

Il gatto quindi non ci sta provocando, sta soffrendo: esaminando con cura il suo comportamento, possiamo individuare gli altri sintomi della patologia in corso:

  • Dolore: quando rilascia l’urina, il gatto miagola e si lamenta. Può essere anche riluttante a farsi manipolare o prendere in braccio.
  • Minzione frequente: il gatto entra ed esce spesso dalla cassetta, facendo ogni volta solo poche gocce
  • Sangue nelle urine: dovuto a lesioni della parete vescicale
  • Minzione inappropriata: il gatto fa pipì in giro per casa, evitando di usare la lettiera, perché la associa al dolore o ad altre esperienze negative

Spesso, analizzando a fondo la situazione, emergono anche altri sintomi di stress, come apatia, iperattività, anoressia o polifagia (aumento dell’appetito), ansia e tendenza a nascondersi.

La cistite idiopatica tende a regredire dopo alcune settimane, ma anche a ripresentarsi nel corso del tempo: l’unico modo per affrontarla è individuare ed eliminare i fattori stressanti.

Il tipico micio affetto da questa patologia vive in casa, è sovrappeso e spesso condivide l’ambiente domestico con altri gatti, con i quali non va affatto d’accordo.

Immagine da Flick

In questa situazione di conflitto, il gatto tende a evitare di usare la lettiera perché teme di incontrare gli altri felini e di essere maltrattato da loro. Nel caso di gatti solitari, invece, spesso lo stress è originato dalla noia, poiché devono rimanere a lungo da soli senza nessuno stimolo, oppure da cambiamenti nell’ambito dell’ambiente domestico o del nucleo familiare, come traslochi, nascite di bambini o adozioni di altri animali.

La guerra allo stress e allo sporcare in casa ha inizio proprio dalla gestione della lettiera, in modo da propinare al gatto dei servizi igienici con tutti i comfort:

  • Più lettiere: nessuno ama i gabinetti sovraffollati, quindi il numero di cassettine igieniche dovrebbe essere almeno pari a quello dei gatti + 1
  • Più privacy: mentre espleta i suoi bisogni, il gatto si sente istintivamente vulnerabile, quindi le lettiere devono essere collocate lontane le une dalle altre, da luoghi di passaggio (porte e gattaiole) e da sorgenti rumorose (lavatrici e altri elettrodomestici)
  • Più pulizia: soprattutto se condivisa da tanti utenti, la lettiera si sporca in fretta, quindi è necessaria una pulizia frequente, accurata e regolare
  • Più natura: i gatti spesso non apprezzano le lettiere profumate, perché gli odori sconosciuti li disturbano.

L’altro fronte su cui dobbiamo impegnarci è quello comportamentale, per cercare di offrire al micio una atmosfera più serena in cui vivere:

  • Chiediamo aiuto all’esperto: rivolgiamoci subito al veterinario, che oltre a diagnosticare il problema (differenziando tra l’altro la cistite idiopatica dalle altre forme di infiammazione) potrà fornirci assistenza per migliorare la gestione del gatto
  • Niente punizioni: castigare il gatto perché ha sporcato dove non doveva serve solo ad accrescere la sua ansia, peggiorando la situazione
  • Zona sicura: utile soprattutto quando il gatto fatica ad accettare nuovi membri della famiglia, è una stanza off limits per il nuovo venuto in cui il gatto può rilassarsi, mangiare e fare i suoi bisogni in santa pace
  • Gioco e interazione: per quanto i gatti siano considerati animali indipendenti, traggono un grande piacere dalla nostra compagnia
  • Arricchimento ambientale: fornire al gatto nascondigli, graffiatoi, “torri” di vedetta (magari con vista fuori dalla finestra) e altri percorsi per esplorare e arrampicarsi è utile per stimolare il suo fisico e la sua mente, oltre che per ampliare in verticale lo spazio a disposizione

Un’ulteriore, valido supporto è rappresentato dalla fitoterapia, che permette di far sentire il gatto a suo agio senza ricorrere a farmaci sedativi o tranquillanti.

Calming gatto nasce proprio con questo scopo: è sufficiente somministrare 1 grammo di pasta una o due volte al giorno per aiutare il micio a sentirsi più rilassato.

Grazie all’azione di ingredienti naturali come escolzia, teanina, griffonia e siero di latte, Calming gatto è l’alleato ideale per affrontare tutte le situazioni stressanti per il gatto, come la cistite idiopatica, viaggi, visite dal veterinario, traslochi e altri cambiamenti nell’ambiente domestico.

Immagine in apertura da Flickr
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