Il gatto è sempre stato un animale “magico”, capace di affascinare l’uomo con il suo sguardo profondo e il suo carattere enigmatico. Ma c’è un mistero che ancora oggi aleggia sui nostri amici felini: quello legato alle fusa.
Di queste dolci vibrazioni, infatti, non si conosce ancora né l’esatto meccanismo di origine, né la reale funzione. Il gattino inizia a emetterle dal secondo giorno di vita per comunicare alla madre la propria soddisfazione. Mamma gatta a sua volta risponde allo stesso modo per farlo sentire al sicuro.
Il gatto adulto, però, non fa le fusa solo in situazioni piacevoli, ma anche quando è stressato, sofferente o persino malato. Come mai?
Si è ipotizzato che queste vibrazioni, grazie alla loro bassa frequenza, abbiano un effetto curativo. In particolare potrebbero stimolare la guarigione delle fratture, che nel gatto tendono a rinsaldarsi con sorprendente rapidità.
Ma non solo: le fusa sembrano avere effetti positivi anche sull’attività del cervello, inducendo la produzione e il rilascio delle endorfine, i cosiddetti ormoni del buonumore. Questo spiegherebbe perché il gatto emetta il suo dolce purr purr sia in situazioni piacevoli, per godersele pienamente, sia in frangenti sgradevoli, in modo da tranquillizzarsi e tirarsi su di morale.
Infine, gli studi più recenti suggeriscono che le fusa facciano bene anche a noi umani, esercitando un effetto terapeutico contro depressione, ansia, ipertensione, aritmie cardiache e infezioni.